Come scegliere il monitor per il tuo PC

Come scegliere il monitor per il tuo PC? Aspetti da non trascurare.

Scegliere un monitor per il tuo pc potrebbe non essere così semplice. Ci sono alcune caratteristiche da tenere in considerazione e il mio compito oggi è quello di aiutarti a conoscere le caratteristiche principali per poter scegliere il monitor più adatto a te.

Per poter scegliere il monitor più vicino alle proprie necessità bisogna partire dalle caratteristiche più importanti, aspetti che spesso incidono maggiormente sul prezzo, per passare successivamente alla valutazione di funzionalità secondarie.

Le principali caratteristiche da considerare per scegliere il montior per il tuo pc sono sicuramente:

• Risoluzione dello schermo
Lunghezza della diagonale (polliciaggio)
• Tecnologia utilizzata per il pannello
• Tipologia e numero di ingressi
• Regolabile in altezza oppure no
• Funzione pivot (possibilità di ruotare in verticale il monitor)
• Tipo e durata della garanzia

Quale monitor scegliere per l’ufficio?

Per chi non ha esigenze professionali particolari e usa il PC per navigare in Internet, analisi e calcoli su fogli Excel, documenti Word, scambi di email e presentazioni in Powerpoint, un buon monitor per PC o portatile dovrebbe avere un pannello IPS con una dimensione di almeno 21 pollici e una risoluzione Full HD 1.920 × 1.080 pixel.

E se lavoro da casa?

Oltre alle caratteristiche elencate per il monitor in ufficio il mio consiglio è di valutare un monitor regolabile in altezza, spesso le postazioni di lavoro non sono le classiche scrivanie. Inoltre ti consiglierei di integrare una webcam al monitor per eventuali videocall. Infine non sottovalutare il design: a casa è più bello, no?

Grandezza del monitor

Più alta è la risoluzione più nitidi sono i dettagli visualizzati.

Per definire la risoluzione idonea dello schermo del computer è però necessario scegliere pannelli di dimensioni adeguate.

Risoluzione e dimensione, espressa in pollici, dovrebbero quindi essere sempre valutate insieme ed in base all’ effettivo utilizzo che viene fatto del monitor:

Full HD, 1920 x 1080 pixel
La scelta della diagonale può ricadere da un minimo di 21 ad un massimo di 27 pollici. Questa risoluzione può andare bene per lavorarci ogni giorno e visualizzare file di lavoro con i programmi Office più comuni come Excel e Word. Sono pertanto i più diffusi negli uffici e quelli con il miglior rapporto qualità/prezzo. Gli schermi Full HD sono usati spesso anche per il gaming o per guardare i film.

QHD (Quad HD) o WQHD (Wide quad HD) a partire da 2.560 × 1.440 pixel.
Con questa risoluzione è consigliabile non scendere al di sotto dei 27 pollici di diagonale. Queste risoluzioni, generalmente, si prestano bene soprattutto per chi ha la necessità di acquistare un monitor pc per editing di foto e video.

Ultra HD o 4K
È consigliabile non scendere al di sotto dei 30 pollici di diagonale. Queste risoluzioni possono essere impiegate in ambito professionale ma, scheda video permettendo, anche per godersi videogiochi di ultima generazione con il massimo dei dettagli possibili.

Tipologia e numero di ingressi

Gli ingressi, chiamati anche porte, sono un fattore importante da tenere in considerazione per capire come scegliere un monitor: rappresentano le possibilità di collegamenti via cavo che il monitor può supportare.

 

ATTENZIONE! Quando si acquista un monitor per PC, nella confezione solitamente c’è anche il cavo ma, soprattutto nei modelli più economici, capita che il cavo non sia incluso. Nella scelta del monitor pc è dunque opportuno verificare se e quale cavo sia incluso.

In generale qualsiasi monitor può essere collegato a qualsiasi computer o laptop con un cavo compatibile con entrambi i dispositivi.

Verificare quali tipo di porte sono presenti sul nostro computer o laptop (come le più diffuse HDMI, VGA, DVI, Display Port, USB-C) prima di scegliere il monitor è sicuramente una buona pratica in modo da essere certi che il giusto cavo sia già incluso nella confezione o se è necessario acquistare uno specifico cavo o adattatore.

Come scegliere il monitor: la tecnologia.

Di base, i monitor possiedono la tecnologia LCD, ossia Liquid Crystal Display: sono gli schermi a cristalli liquidi. Le immagini che appaiono sullo schermo infatti sono il risultato dell’interazione tra il liquido all’interno dei due pannelli in vetro e le componenti elettriche. In aggiunta a questa tecnologia, alcuni monitor possiedono anche la tecnologia LED, ossia la retroilluminazione che permette di avere una migliore illuminazione e un miglior contrasto.

Il pannello TN è solitamente più economico ma la qualità delle immagini è peggiore rispetto alle altre due tipologie. Il vantaggio che ha è che i tempi di risposta sono molto bassi e per questo può interessare a chi vuole spendere il minimo e userebbe lo schermo del pc solo per i videogiochi.
IPS i cui punti di forza riguardano il modo in cui questi pannelli sono in grado di riprodurre i colori (fino a 1,07 miliardi di colori contro i 16,7 milioni dei pannelli TN) e gli angoli di visione particolarmente elevati.
I pannelli con tecnologia VA permettono di ottenere dei rapporti di contrasto più elevati assieme a dei neri più profondi.

Sia i pannelli VA che gli IPS sono adatti a un monitor pc da lavoro o per un uso generico, ma gli IPS offrono una visualizzazione generale decisamente migliore e per questo è una caratteristica da valutare nella scelta di un monitor per pc per la grafica e l’editing di contenuti multimediali come foto e video.

protezione hackers

Proteggiti dagli Hackers

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L'attacco di questi giorni alla Regione Lazio è partito dal pc di un dipendente in smartworking, lo sapevi?

Prenditi un minuto e guarda il video qui sotto:

Negli ultimi tre anni i ransomware hanno avuto un’impennata in tutto il mondo. Sono silenziosi, efficaci e molto remunerativi. Ci si accorge della crittazione solo quando tutto è ormai perduto e in genere le vittime, principalmente le aziende, pagano. In caso contrario infatti i criminali minacciano di rendere pubblici alcuni dei dati che hanno criptato tra cui possono esserci dati sensibili dei clienti, brevetti, progetti in sviluppo. Solo nell’ultimo anno le richieste di riscatto medie sono raddoppiate e in luglio scorso è stata raggiunta la cifra record di 70 milioni di dollari con un solo attacco. Tutti da pagare in bitcoin ovviamente, la valuta anonima che corre da un portafoglio virtuale all’altro senza fare rumore. Proprio come un ransomware .

(Fonte Corriere della Sera)

Gli hacker lavorano da casa... Non è ora che anche i sistemi di sicurezza lo facciano?

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