Ultimi 18 giorni per organizzare i controlli sulle certificazioni e individuare i responsabili in ogni struttura.

Da lasciarepassare nato prima dell’estate per viaggi e spostamenti a strumento indispensabile per lavorare. Grazie a tre distinti decreti arrivati da fine luglio in poi, ben otto disposizioni sono andate ad aggiungersi alla norma base, l’9 del Dl 52/2021.

Il punto di arrivo è che,  dal 15 ottobre, 23 milioni di lavoratori dovranno avere la certificazione verde per poter accedere ai luoghi dove lavorare. Il green pass serve ad attestare la guarigione dal Covid negli ultimi sei mesi, aver fatto la vaccinazione anti COVID-19 (in Italia viene emessa sia alla prima dose sia al completamento del ciclo vaccinale) o a certificare un tampone antigenico negativo eseguito nelle ultime 48 ore (approfondisci sul sito del ministero della salute)

Chi controlla

A verificare il possesso del green pass sarà il datore di lavoro che dispone dei luoghi nei quali è svolta l’attività lavorativa.

“VerificaC19” è l’app ufficiale del governo italiano, sviluppato dal Ministero della Salute in collaborazione con il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Commissario Straordinario per l’Emergenza COVID-19 , per abilitare gli operatori alla verifica della validità e dell’autenticità delle “Certificazioni verdi COVID-19” prodotte in Italia dalla piattaforma nazionale “DGC” del Ministero della Salute e dei “Certificati europei digitali COVID” (“EU Digital COVID Certificate”) rilasciati dagli altri stati membri dell’Unione Europea.

Per approfondimenti consulta la fonte ufficiale IL SOLE 24 ORE
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